AUTORE
RAI
Cc
entra in RAI per la prima volta nel1977, non per lavorare ma per
occupare una comoda poltrona. Quella di uno studio televisivo. E'
uno dei tanti ospiti occasionali. Il suo motto è già allora "ccà
nisciuno è fisso".Da allora invece la sua presenza sarà
sempre più frequente, soprattutto alla radio. Viene invitato come
esperto di comunicazine subliminale e successivanente come inventore
di nuovi modelli terapeutici.Grazie a questa frequentazione
conosce sempre meglio non solo le dinamiche mediali ma anche
molti dirigenti Rai che gli propongono la realizzazione di alcuni
servizi radiofonici.Dopo qualche mese Ciaravolo diventa l’autore e
il regista della trasmissione radiofonica con cui collaborava come
giornalista-psichiatra.
Il passaggio in televisione(rai due) avverrà più tardi, nel
1981.
Fu anche in questo caso il suo lavoro di psicoterapeuta a renderlo
possibile,anzi più precisamente la sua attenzione ai pazienti più
resistenti.
Per
occuparsi di loro CC
realizzò una serie di filmati che avrebbero contribuito in
un primo momento ad aumentare la flessibilità , e poi, in maniera inaspettata, a distanza di
anni, a (di)mostrare anche come nascono, crescono e si diffondono le
leggende metropolitane.
Fino
a diventare il primo legendmaker (fabbricatore di leggende
metropolitane) nonché il primo legendbuster (demolitore di
leggende) della storia.
Ma per arrivare a questo ci sarebbero voluti
molti anni ancora.Con
l’aiuto della sua equipe(formata all’epoca rigorosamente da
napoletani, amici e non necessariamente psichiatri o psicologi)
realizzò un filmato molto speciale.
Fece poi vedere a questi pazienti
iper-resistenti il
filmato che li metteva in guardia –
in maniera abbastanza chiara, manifesta,
non occulta - contro i rischi della “coerenza a tutto
campo”. E, per contro, sottolineava i vantaggi della flessibilità.
Alla terapia subliminale strategica – fatta di messaggi nascosti
diretti a cambiare le mappe – che avevano reso noto C. in tutto il
mondo, provò ad affiancare la
“somministrazione” di filmati.
Ai
messaggi destinati a raggiungere il paziente passando per le
orecchie, C ne aveva aggiunti degli altri
che dovevano andare a segno
attraverso gli occhi.
L’unica
bugia che (all’inizio) venne detta loro, è che questo filmato
aveva procurato grandi vantaggi a tutti quelli che lo avevano
visto. Una bugia destinata a trasformarsi molto presto in
verità.
Il
filmato mostrava le due situazioni che più ci spaventano: essere
fregati, e renderci ridicoli. Se poi
pensiamo che le
due cose ci possano accadere insieme: che cioè ci possono fare
fessi ridendoci dietro, sudiamo freddo.
Ebbene, proprio questo veniva
fatto vedere ai p. nel filmato preparato da C: degli
individui che, pur di mostrarsi coerenti con quanto erano
stati abilmente indotti
a dire o a fare, s infilavano in un esilarante
(per gli spettatori) cul de sac, dal quale non erano più in
grado di tirarsi fuori.
Dopo
avervi assistito, molti pazienti
migliorarono. La cosa, in fondo, non era poi così
sorprendente,anche se confermava le sue ipotesi e rendeva possibile
guarigioni fino a poco prima impossibili. A colpire CC fu invece il
vantaggio che dalla visione di questo filmato ricavarono
inaspettatamente alcuni tecnici avevano lavorato in fase di allestimento: operatori, fonici,
montatori. Abituati a filmare e montare le immagini più disparate
senza farsi coinvolgere troppo, molti di loro
confessarono – con un certo stupore - di esserne rimasti
colpiti. Da quel momento, avevano cominciato a domandarsi se,
quando cercavano di essere coerenti, non diventassero per caso un
po’ ridicoli.
E
oltretutto, prevedibili: così da rischiare di rimanere vittima di
truffatori esperti nel settore.
Il
filmato mostrava chiaramente come
l’eccessiva rigidità di certe persone, decise a mostrarsi
a tutti i costi ragionevoli e (difendere sempre e comunque il
proprio operato, anche quando si era trattato di un comportamento
assolutamente poco razionale che erano stati indotti a tenere di
fronte alla telecamera), poteva renderle
facile preda di profittatori senza scrupoli (in questo caso,
di C e dei suoi collaboratori…)
Vedere (e rendersi conto di)
tutto questo aveva dato agli osservatori la possibilità di
ipotizzare una reazione differente rispetto a quella dei
protagonisti del filmato: e questa nuova, maggiore
flessibilità aveva dato loro
un senso di libertà decisionale che fino a quel momento non avevano
mai provato.
Il vantaggio concreto che
aveva procurato a delle persone normali (per intenderci, a dei
non-iper coerenti), suggerì a C l’idea
che filmati di
questo tipo potessero
svolgere una importante funzione di prevenzione.
Avrebbero infatti mostrato
alla gente che, quando un comportamento è inadeguato, lo si può
sostituire con un altro più adatto. E che
si può tornare indietro, non solo senza perderne in immagine
e in dignità, ma anzi accorgendosi che
spesso è la strada migliore da prendere.
Quest’intervento preventivo
sarebbe insomma andato a beneficio non solo
dei pazienti (che comunque, per imparare a fronteggiare l’ipercoerenza,
avevano a disposizione
il proprio terapeuta),
quanto della gente comune, che invece se la deve cavare da sola:
vedendo quali fesserie
si costringeva a dire e a fare chi voleva mostrarsi per forza logico
e coerente.Forse alcuni avrebbe scelto di comportarsi in modo
diverso. C’erano
insomma delle probabilità che
questo filmato potesse avere un effetto preventivo indiretto
sulla gente. Il progetto era
così entusiasmante che valeva qualsiasi sforzo sarebbe stato
necessario per realizzarlo. L’operazione non presentava rischi:
effetti collaterali indesiderati non ce n’erano. Nella peggiore
delle ipotesi, il messaggio non sarebbe stato “preso” dallo
spettatore: ma in nessun caso gli avrebbe fatto male. Un po’ come
accade per tutti i messaggi subliminali, d’altra parte.Ma
come far vedere il filmato a quanta più gente possibile?Ci sarebbe
voluta la televisione.
E nemmeno una piccola, privata: per effettuare una vera
sperimentazione di prevenzione di massa (per la prima volta –forse
ancora oggi l’unica)ci voleva quella grande, quella
pubblica: la RAI. Era il 1981, e il suo monopolio appariva
inossidabile: Mediaset era di là da venire. In
Rai Ciaravolo lavorava come autore e regista di uno dei più
importanti programmi radiofonici di attualità, in onda su
Radiouno due volte alla settimana.
Non gli fu difficile perciò far vedere ai dirigenti televisivi il
filmato che aveva realizzato, e che ormai girava – con
grande consenso - per convegni e seminari. Oltre che per gli studi
di colleghi che lo avevano acquistato per farlo vedere ai loro
pazienti. Portò il filmato in
RAI come “numero
zero” di un’eventuale serie. I dirigenti
a cui fu fatto vedere lo trovarono molto particolare, e
divertente.Non si accorsero affatto,ovviamente,della sua possibile
valenza terapeutica (e in qualche modo preventiva),né questa fu
assolutamente sottolineata da C.
Tutto
questo era in linea con i suoi
precedenti interventi: così
come subliminali erano state la terapia strategica e quella
stradegica, altrettanto nascosti sarebbero stati questi tentativi di
prevenzione tramite video.
Il
filmato fu cioè presentato come
proposta di un programma di varietà, divertente ed eversivo: la
faccia opposta (ma altrettanto godibile) della celebre Candid
Camera, dal momento che in questo caso la telecamera era del tutto
visibile, invece che nascosta.
Fu
cosi che C fu divenne autore e regista televisivo per RAIDUE, di una
serie di filmati che andarono in onda tra la primavera e l’estate
del 1981,ogni giovedì.
Quale
effetto abbia avuto quest’operazione
in termini di prevenzione dei danni da coerenza, è difficile
dirlo: un campione testato da C prima e dopo la visione dei filmati
mostrò peraltro un aumento
della flessibilità nell’affrontare i problemi di circa il 40% nel
62%del campione esaminato.Ulteriori analisi però non furono
fatte benché a questi filmati che mostravano i pericoli
della coerenza ad oltranza, e – per contro – i vantaggi della
flessibilità, C avesse dedicato la sua tesi di specializzazione in
Psichiatria( discussa nel luglio dell’81 presso la cattedra di
Psichiatria dell’Università di Napoli, e premiata col massimo dei
voti),perché l’interesse per i meccanismi televisivi lo convinse
a continuare a produrre filmati dello stesso tipo per le televisioni
non solo italiane.
Successivamente
inventa alcuni format
televisivi.
Come
produttore(oltre che autore e
regista) realizza,nel
1989, il filmato della
vendita a Napoli di fantomatiche magliette di sicurezza.Tutti i
giornali del mondo hanno riportato la notizia(non sospettando che
fosse falsa) così quando Ciaravolo
propone in esclusiva il filmato dell’evento(visto che è l’unico
ad avere le immagini perché le ha inventate lui le magliette),la
maggior parte delle televisioni l’acquistano.Più tardi la storia si ripete con il filmato
che mostra la vendita ,sempre a Napoli, di pietre false del muro di
Berlino.Anche in questo caso le immagini fanno il giro del mondo(in
Italia l’esclusiva viene data a Mixer).Così coll’antifurbo,col
sognifero,con la bluschetta ,ecc.Il meccanismo è sempre lo stesso:
Ciaravolo prima inventa
un fatto di cronaca che confermi qualche radicatissimo luogo comune
e che perciò piaccia a tutti raccontare, poi anziché registrare
l’idea all’ufficio brevetti la realizza
e la registra con una telecamera.
Quando
la notizia dell’evento viene riportata dai giornali e dai
telegiornali(e soprattutto da un efficace tamtam)lui mette in
vendita il filmato di quell’evento.Specificando che non è
veramente accaduto,mostrando anzi ciò che ha fatto partire la falsa
notizia.Questo rende il filmato in vendita unico.Qui sta lo
scoop:nella smentita. E gli scoop, si sa, vanno a ruba nel mercato
dell’informazione.
Successivamente,nel
1995 è ritornato in Rai come autore
di alcuni programmi radiofonici e televisivi .
Attualmente
è consulente di
comunicazione televisiva
e
cura personalmente alla radio (sempre radiounorai) una piccolissima
trasmissione di smentite.In oltre 1/00 puntate
ha raccolto
,grazie alle numerosissime e-mail degli ascoltatori, informazioni
preziose sulle notizie “incredibili ma false”che circolano
indisturbate come vere.
Da
qualche anno più che dai
programmi televisivi o radiofonici è attratto da internet.Attualmente
è' considerato uno degli internettuali tra i più creattivi del
mondo.
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